L’analisi de La Gazzetta dello Sport prosegue con numeri non lusinghieri. Eppure il Verona ci crede…
Con l’Atalanta si è rivisto un Verona inconsistente in fase difensiva. Gli uomini di Gasp hanno disputato una gara sontuosa, ma hanno potuto anche giovarsi della leggerezza in copertura della squadra di Fabio Pecchia. Nelle ultime giornate l’Hellas aveva fatto segnare dei miglioramenti, franati all’improvviso. E i numeri sono chiari: con 56 gol al passivo, il Verona è la formazione più battuta della Serie A, dopo il Benevento, che ne ha presi 63. Dall’altro lato, l’attacco produce poco. I due tiri in porta effettuati in tutta la partita con l’Atalanta non richiedono commenti a corredo, scrive stamani La Gazzetta dello Sport.
Pecchia ha rivoltato l’assetto dell’Hellas a ripetizione per tamponare l’uragano atalantino, ma ogni mossa è stata vana. Dal 4-4-2 al 4-3-3 e ritorno: tre cambi di sistema in 90’. L’annotazione mette in rilievo il disordine in cui è scivolato il Verona domenica, con i giocatori che non hanno mai saputo mostrare coesione e compattezza. Dalla Fiorentina all’Atalanta, 5-0 di qua e 5-0 di là, le carenze sono rimaste quelle. In mezzo, però, c’è un mondo di cambiamenti che hanno consentito all’Hellas di essere ancora aggrappato alla speranza di una salvezza che impone di non «regredire» più. Dopo la sosta, in un mese si giocano sette turni. Il margine di errore è ridotto e il Verona non può sbagliare. Perseverare, poi, sarebbe pure peggio.
Finitela! Finché avremo come tecnico una persona dai limiti così evidenti che ci ha messo 25 giornate per levare Suprayen, ancora tiene in ballo un centrometrista cieco come Fares, il quale supera abbondantemente con gli errori le rare cose giuste che fa, che con la difesa che si trova, continua a lasciare in panca Felicioli, con un attacco asfittico non prova Tupta… che dobbiamo fare o dire o sperare? mancano 10 partite non 30 e le soluzioni deve trovarle subito e buttare in campo qualche novità e levare quelli che ancora dopo 28 partite sono e restano inguardabili. Non può far diventare purosangue degli asini e se il suo modello è il Barcellona di Guardiola, si dimetta e goda a commentare il Barca su Sky! Abbiamo un livello tecnico tale da nemmeno poter immaginare un gioco alla Guardiola. I suoi penosi tentativi di fare una squadra continuando la girandola di persone fuori ruolo, cambiando continuamente schemi che possono solo aumentare la confusione dei giocatori in campo. E poi la totale incapacità motivazionale… al primo intoppo si va nel pallone senza un approccio di reazione, come se fosse un destino cinico e baro! Posso capire di perdere 5 a 0 in casa con chi ha dimostrato di essere molto più forte di noi, ma non capisco la resa incondizionata dopo un quarto d’ora che solo il caso ha evitato che fossimo 3 a 0. Le partite vinte sono state vinte per grazia concessa dalle altre squadre che hanno fatto con noi quello che normalmente a noi succede quasi tutte le domeniche: formazione demenziale e approccio sbagliato. I giocatori sono scarsi ma quello che manca è la “garra” che si vede a Benevento, nel Crotone, nella SPAL, nel Cagliari e nello stesso Chievo, che pur ha perso le ultime 5 partite. E se qualcuno ha giocato a calcio, in qualsiasi categoria, questa “garra” di gruppo se non te la dà l’allenatore non puoi sperare che ti cresca autonomamente. Ci terremo questa caricatura di Guardiola fino alla fine del campionato, ergo , fuori da discorsi,proclami bicchieri mezzi pieni o mezzi vuoti, tabelle più o meno ridicole, il nostro approdo è la B, sperando più nell’ arrivo di un nuovo Mazzone che di un altro fac-simile Guardiola. Non credo ai miracoli ma alle circostanze e le circostanze non ci sono favorevoli. Comunque sempre FORZA HELLAS ???