La partita con la Dea si trasforma in una Waterloo, ma il tecnico ha poche colpe. Al termine ha parlato anche il doppio ex

Se l’Hellas non si fosse presentato allo stadio, sarebbe andata meglio. Da regolamento infatti la squadra di Pecchia sarebbe stata penalizzata con uno 0 a 3 a tavolino e, visto che sarebbe stata la prima volta, non avrebbe avuto nemmeno una penalizzazione in classifica.

CINQUE PIETRE. Ed invece sono arrivate cinque reti più pali vari a minare la già debole squadra gialloblù. Cinque pietre scagliate con precisione chirurgica che hanno riportato sulla terra Vukovic e compagni. Troppo il divario fra le due compagini per sperare in un esito diverso. Troppa la mancanza di personalità del Verona per far sì che un ko, non si trasformasse in una Waterloo.

PECCHIA DA ASSOLVERE. L’unica “colpa” che può avere avuto il tecnico è stata forse quella di non mandare in campo Felicioli e tenere così lo stesso undici, Kean a parte, del derby vinto con il Chievo. Per il resto c’era poco da fare contro Gasperini e la sua banda. Uscire in palleggio per evitare il pressing atalantino era impossibile, anche perché bisognerebbe avere una punta in grado di tener palla e far salire la squadra.

Provare a sfruttare le fasce? Impossibile perché l’Hellas si sarebbe scoperta troppo. Sbagliare appoggi o cinturare in area gli avversari? Quello l’hanno fatto purtroppo i gialloblù ed è stato fatale.

DOPPIO EX. In tribuna c’era Piero Fanna che si rivelò nell’Atalanta di fine anni settanta prima di spiccare il volo e vincere scudetti con Juve, Verona e Inter. “Difficile giocare in queste condizioni” ha detto Piero Fanna a CalcioHellas, “l’Atalanta oltre che superiore è forte anche fisicamente. Credo che se anche Matos avesse fatto gol sarebbe stata ugualmente dura per il Verona fare punti”.

Fanna prima di andarsene ha ricordato che “sarebbe fondamentale recuperare giocatori come Kean e Cerci. Quest’ultimo dicono che sia ormai pronto. Speriamo di vederlo in campo con l’Inter. L’Hellas non dovrà sbagliare la gara col Cagliari e quella di Benevento”.