Dalla semina di gennaio a una fioritura auspicata. Ci conta Fabio Pecchia, ci spera l’Hellas. Gli acquisti invernali finora sono andati in altalena, tra segnali positivi e momenti più scuri che chiari, scrive stamani La Gazzetta dello Sport. Con quattordici partite da giocare e una salvezza tutta da conquistare, il Verona chiede ai nuovi di offrire un apporto più consistente. A cominciare dalla gara di lunedì con la Lazio, ma soprattutto lungo la strada che conduce di qui alla fine del campionato.
L’ultima sessione di mercato ha portato cinque innesti nell’organico gialloblù. Quattro di questi hanno già avuto spazio. Il quinto, tra l’altro un cavallo di ritorno, visto che al Verona c’era anche nella passata stagione, non ha raccolto neppure un minuto, finora: Deian Boldor deve recuperare la forma migliore, dopo l’esperienza fatta nella Major League Soccer con il Montreal Impact. Per adesso è rimasto in panchina, in attesa di essere abile e arruolato. Gli altri, invece, hanno giocato spesso. Ryder Matos ha disputato quattro gare su quattro e 360’ totali. Bruno Petkovic, pure lui, è sempre stato impiegato (in campo per 294’). Jagos Vukovic è stato schierato in tre partite e per 270’. Infine, Rolando Aarons, titolare sia con la Roma che con la Sampdoria: 130’ complessivi per lui. Per ognuno di loro, peraltro, valgono discorsi diversi, e da tutti l’Hellas dovrà ottenere di più per restare in Serie A. (…)
Al netto dei «pro» e dei «contro», sugli arrivi d’inverno Pecchia punta forte per rialzare il Verona. La fiducia che ha accordato loro fin dall’inizio non è stata dettata da mancanza di alternative, bensì dalla convinzione del tecnico che gli siano stati dati dei perni utili. Il carisma di Vukovic, l’estro di Matos, i muscoli di Petkovic, l’accelerazione in fascia di Aarons: sono queste le caratteristiche che l’allenatore dell’Hellas vuole che risaltino alla svelta.
