
Lunedì mattina, ergo: “momento moviola” per la nostra redazione. Una partita su cui il Verona non ha nulla da recriminare, ma neppure da annotare: un 4 a 1 che scivola e permette una gestione della gara all’arbitro Claudio Gavillucci abbastanza tranquilla malgrado i 7 cartellini gialli rifilati in totale, tutti comunque assegnati correttamente, merito di un Verona attento e di una Fiorentina un po’ troppo passiva.
Sono 4 i nomi gialloblù finiti sul taccuino dei cattivi del direttore di gara, due per tempo: si inizia con il fisico e poco graziato, ma efficace Antonio Caracciolo per un intervento in ritardo su Simeone, gli era stata fatta un’osservazione poco prima e qui è stato punito per non averla ascoltata. Moise Kean è il secondo, peccato perchè il classe 2000 era tra i diffidati e salterà quindi la prossima gara contro la Roma, tackle che comunque meritava il cartellino.
Il secondo tempo inizia con un gol proprio della punta gialloblù, ma anche con i due cartellini gialli rimanenti, tutto in 5 minuti: viene ammonito Mattia Valoti per un tocco di mano al limite dell’area e successivamente Fares per un fallo tattico sulla ripartenza di Chiesa, ci stanno entrambi.
Regolare tutti i gol segnati, anche sul secondo di Kean non ci sono dubbi: l’attaccante parte dietro la linea della palla, prima di ricevere il passaggio di Petkovic. Il contatto invece tra Romulo e Chiesa al limite dell’area, inneggiato dall’esterno viola, non è commesso dall’italobrasiliano, ma cercato proprio dal classe ’97.
Il resto della gara per quanto concerne gli ospiti è normale amministrazione per il direttore di gara, ormai galvanizzati dal punteggio, hanno solo il compito di tenere sotto controllo il gioco. Nessun utilizzo del Var.
