Cerci non gioca da quaranta giorni. E da quaranta giorni l’Hellas non vince. La Gazzetta dello Sport oggi dedica un ampia analisi all’impatto determinante che il fantasista ha senza dubbio avuto fin dal suo arrivo all’Hellas Verona.
Infatti, dopo un avvio di stagione da incubo, la squadra di Pecchia era riuscita a risalire proprio grazie alla crescita progressiva dell’ex Atletico Madrid.
Numerose le sue giocate determinanti: l’assist e il rigore procurato con il Torino, il penalty conquistato contro l’Inter, l’assist con il Cagliari, la rete al Bologna e quella dal dischetto contro la Spal.
Giocate che spesso non sono coincise con il bottino pieno visti i tanti punti gettati dal Verona nella prima parte di stagione. Però il rendimento di Cerci è stato ineccepibile e in continua crescita.
Fino alla partita contro il Milan, che ha visto il classe ’87 abbandonare il campo poco dopo la mezz’ora. Colpa di uno stiramento al bicipite femorale che da allora ha tenuto il fantasista ai box.
E da allora sono arrivate batoste pesanti come il 4-0 a Udine, il 3-1 con la Juve, il 2-0 col Napoli e il 3-0 col Crotone. Impietosi anche i numeri: con Cerci 28 tiri in tre partite, mentre senza appena la metà in quattro gare.
In ritiro a Imola Alessio non c’è, mentre prosegue il recupero a Peschiera, così come non ci sarà domenica contro la sua ex Fiorentina. I gialloblù sperano di recuperarlo almeno per la gara contro la Roma del 4 febbraio. Perché per un Verona nelle condizioni attuali, Cerci è indispensabile.
