La contestazione è esplosa già da almeno una ventina di minuti. Giuseppe “Nanu” Galderisi, una delle icone dello scudetto del 1985, fatica a raggiungere gli spogliatoi. Vuole andare a salutare l’amico Walter Zenga.

CUORE A PEZZI. “Gli ho detto che ha distrutto il mio cuore e quello di tanti tifosi gialloblù” racconta il Nanu, “lui si è messo a ridere e mi ha consolato dicendomi che è il primo scontro diretto che l’Hellas sbaglia. È stato carino ma la realtà è ben diversa. Sono ancora affranto anche se sono passati due giorni”.

Juve, Milan, Lazio e il grande Padova degli anni novanta, non sono nulla al confronto del “suo” Verona. “Qui sono diventato campione e soprattutto uomo. Vincere uno scudetto in provincia a 22 anni non è cosa da tutti. Che anni favolosi”.

SEGNÒ A FIRENZE. Galderisi e l’amicone Fontolan segnarono anche in quel 3-1 del 1985 battendo Giovanni Galli e la Fiorentina. “Che ricordi e che tristezza vedere una squadra ridotta come il mio Verona. Lo sapete lo dico senza voler offendere nessuno e rispettando il lavoro di Pecchia, un bravo professionista. Vedere la curva che se ne va e la gente che ammaina la bandiera. La bandiera del Verona, ma stiamo scherzando!!!”.

OGNUNO PER SÉ. Il Nanu vorrebbe ancora una panchina ma in un club con un progetto serio. “Ho avuto contatti” rivela, “con la Viterbese, il Cuneo e il Gubbio ma non sono andate in porto. Guardo calcio e sarò anche a Firenze”. Già Galderisi inviato di “Quelli che il calcio…” fortunato trasmissione della Rai.

“Il problema del Verona? Ho visto una squadra che non sa difendersi e sbaglia molti movimenti. E poi con molti giocatori che vanno per la loro strada. Si impegnano per carità ma nessuno corre per il compagno. Insomma una squadra che non si aiuta in campo. Mi dispiace dirlo ma la Serie B è vicina”.