Calcoli probabilistici di salvezza, ne abbiamo fatti molti già da prima di gennaio. Classifiche progressive degli anni passati a confronto con quella odierna, carta, penna e sentimenti da lasciare a parte. Quando è la matematica a cantare delle parole ci si fida meno, non si ascoltano più le richieste di carattere fatte da un allenatore piuttosto che da un altro. Quando è la matematica a parlare si guarda solo ai 22 o 23 punti di cui il Verona, secondo il calcolo de L’Arena, avrà bisogno per salvarsi.

Nel rapporto degli ultimi dieci campionati la salvezza del Crotone assume le sembianze di un’impresa: 9 punti nel girone d’andata e addirittura 25 al ritorno. La quota dei 34 punti è bassina quest’anno perché, come molti hanno voluto avvertire, non ci sarà un altro Empoli. Alcuni l’hanno definito un “suicidio sportivo“, in realtà non si tratta di nulla di eclatante. I toscani avevano totalizzato 17 punti nel girone d’andata, 15 in quello di ritorno: sono stati quasi speculari, nessun suicidio.

Un vero suicidio, e qui siamo tutti d’accordo, è quello dell’Hellas Verona nel campionato 2001/’02: 32 punti dopo 22 giornate e 7 punti nelle 12 partite successive. Oggi non sembrano esserci squadre capaci di compiere regressioni simili o comunque scommettere su questo è come mettere sul piatto un all-in con un bluff in mano.

L’asticella della salvezza, per il quotidiano veronese, è a quota 35,6 punti: facciamo 36, per sicurezza. Calcoliamo anche una gara in meno: l’ultima giornata per i gialloblù sarà infatti in casa della Juventus, meglio non rischiare di giocarsi là la Serie A. Quindi con 1,27 punti a gara l’Hellas potrebbe stare tranquillo, concorrenti permettendo. E quali sono queste concorrenti?

Sicuramente non squadre che resteranno beatamente appisolate mentre il Verona calcolerà di fare né più né meno di 1,27 punti a partita. Quindi, per sicurezza, alziamo l’asticella ai tradizionali 40. Sono meravigliose le dichiarazioni della serie “la corsa va fatta su di noi, non sugli altri“. Che è diventata la Serie A, una crono a squadre? Immaginate la gioia di salvarsi con 30 punti o la tragedia di retrocedere con 39, già che vogliamo scacciare i fantasmi del passato. Il Verona potrebbe chiudere il campionato con 27 punti e si sarebbe migliorato rispetto all’andata: chapeau alla filosofia della rincorsa a se stessi.

Il dato di fatto è uno e uno soltanto: gare come quelle perse in casa con Bologna e Genoa o a Ferrara con la SPAL sono inderogabilmente da vincere. Aggiungendo 9 punti ai 13 totalizzati dall’Hellas si arriva a 22, proprio come il Chievo. Quindi, forse, è solo questo l’aspetto che il Verona dovrà migliorare (e chiamatelo poco!): evitare di buttare via punti che si possono rivelare vitali o fatali, a seconda dell’esito finale.

Affascinante il calcolo applicato allo sport, una tentazione a cui pochi sanno resistere. Utile nella pianificazione di un finale di stagione come questo, utile all’inizio di un campionato e nella preparazione di una partita. La regola degli 8 metri di distanza fra i difensori del Barcellona, che ha permesso a Guardiola di vincere tutto: affascinante. Ma sul campo ci vanno gli uomini, che sono fatti di errori prima che di sentimenti e certamente no, non sono fatti di numeri. Per il resto tutto bene a Verona.