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Mancano poche partite ormai al termine del girone d’andata ed è giunto il tempo di fare i primi bilanci sulla stagione del Verona. Se dal punto di vista della classifica le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti, vale la pena fare una breve analisi anche del mercato in entrata fatto dalla società in estate.

Alcune mosse finora hanno dato dei buoni frutti, come l’arrivo in prestito di Verde, l’acquisto definitivo di Bruno Zuculini e il rinnovo del prestito ad Alex Ferrari. Anche l’arrivo a parametro zero di Cerci non può essere considerato come un errore, visto che dopo le prime difficoltà il giocatore sta ritrovando condizione ed entusiasmo.

Da valutare ancora l’approdo in gialloblù dei giovani Kean, Lee e Felicioli, mentre Buchel dopo il brutto inizio di stagione sembra stia ritrovando la condizione migliore. Certamente il giocatore visto nelle ultime settimane ha le qualità per dare una grande mano a questo Verona. Bene anche Silvestri, protagonista nell’unica partita fin qui disputata. Così così invece l’inizio di stagione per il francese Heurtaux.

Ma c’è un giocatore su cui vale la pena fare un discorso un po’ più ampio ed è Martin Caceres. Sulle qualità dell’urugagio penso ci sia poco da discutere. Se sta bene fisicamente è nettamente il miglior difensore a disposizione in rosa. A limitarlo semmai sono i continui fastidi fisici, problema che purtroppo il ragazzo si porta adosso già dai tempi della Juventus. Caceres è un giocatore importante che sa fare più ruoli e in questo inizio di stagione ha avuto modo di dimostrarlo.

Nessun dubbio su di lui, ma piuttosto un po’ di scetticismo sulla mossa che lo ha portato a Verona in estate. Caceres è arrivato sulle rive dell’Adige ben sapendo che a gennaio sarebbe stato destinato altrove. Da grande professionista qual’è ha dato il massimo e lo continua a dare, ma personalmente trovo poco lungimirante la mossa della società, che ha deciso di prendere il giocatore in prestito secco semestrale, “parcheggiato” in gialloblù dalla Lazio.

Dalle mie parti esite un detto dialettale che dice “piuttosto che niente è meglio piuttosto”. Vero, ma in questo caso lo sguardo della società è stato a mio parere poco avveduto. A gennaio Caceres partirà con destinazione Formello e per il ruolo di terzino destro sarà necessario tornare sul mercato, oppure schierare Bearzotti (che ha fatto bene quando è stato chiamato in causa ma che ha giocato molto poco) o Romulo (che però a mio avviso rende molto di più da centrocampista libero da compiti di copertura).

Insomma, ancora una volta il Verona si troverà nella condizione di dover “improvvisare”, schierando come troppo spesso gli accade, una difesa inedita in almeno uno o due elementi, situazione dovuta anche ai tanti infortuni occorsi fin qui. In un reparto che fa della fiducia e dell’affiatamento due caratteristiche fondamentali, non è un problema di poco conto.

Il problema non è Caceres. L’uruguagio va benissimo, ma non sono mai state pensate o trovate soluzioni alternative sicure ed affidabili. Se c’è gioca lui, se non c’è si pensa a qualcos’altro. Poi a gennaio si vedrà… E questa mossa è probabilmente l’esempio più chiaro della poca programmazione con cui è stata affrontata fin qui questa stagione dal Verona. Tanti prestiti, troppa improvvisazione e a risentirne alla fine è proprio la classifica.

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6 anni fa

con Caceres, Hertau, Romulo, Pazzini, Cerci e qualche altro giovane questa squadra doveva essere a ridosso della zona europa

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6 anni fa

Carla Castioni brosco fa ancora fatica in b dopo quel brutto infortunio…caceras ha fatto bene

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6 anni fa

Il Verona in quel ruolo doveva puntare su Brosco invece di darlo in prestito

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6 anni fa

Ha convinto Setti per la gratuità del temporaneo trasferimento , Lotito ha fatto un affare recuperando il giocatore

Fausto
Fausto
6 anni fa

L’analisi sembra ineccepibile, se abbiamo questa proprietà un po’ assente lo dobbiamo al fatto che purtroppo nessun altro si è fatto avanti. Servirebbe qualcuno con qualche soldo e che avesse tempo di occuparsi a tempo pieno della società, non avendo come prima preoccupazione la propria azienda. Purtroppo il nostro presidente abita in un’altra città e la sua prima preoccupazione non è l’Hellas, anche se non mi sento di contestare il voler avere i conti a posto.

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