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Setti: “Fosse me per me, Juric gialloblù a vita. In questo Verona mi sarebbe piaciuto Briegel”

Il presidente dell’Hellas si è raccontato in una lunga intervista concessa ai colleghi de La Gazzetta dello Sport

È una lunga intervista quella concessa da Maurizio Setti ai colleghi de La Gazzetta dello Sport, con i quali ha parlato di ripartenza, ma anche di Coronavirus, del futuro di mister Juric e di tanto altro.

Senza perdere tempo, andiamo quindi a vedere le principali dichiarazioni del presidente gialloblù.

LA RIPARTENZA. «Tornare in campo sarà come ripartire da zero per tutti. Mi preoccupa dover giocare tanto, con poco riposo e in piena estate, ma per il resto non sono preoccupato, quanto curioso. Da dove si riparte? La partita di Genova è stata giocata in un clima strano, quindi cercheremo di ripartire dai nove risultati utili consecutivi e da una squadra che dava l’impressione di potersela giocare con chiunque. Confermo che questo sia il mio Verona più bello, ma l’obiettivo principale resta la salvezza».

IL MISTER. «Siamo orgogliosi di avere scelta Juric: siamo andati controcorrente, ma eravamo fortemente convinti che il suo sarebbe stato il profilo giusto. Il mister ci ha dato ragione, facendo molto bene. Fosse per me rimarrebbe qui a vita, ma sono consapevole che non possiamo spingerci oltre un percorso di crescita graduale commisurato alle nostre possibilità: quando sarà il momento, parleremo con la franchezza che ha sempre contraddistinto il nostro rapporto».

IL CORONAVIRUS. «Il Covid-19 ha causato un lutto nella mia famiglia, ma ho cercato di non lasciarmi travolgere dalle ansie e di guardare avanti. Il contraccolpo economico? Resteremo vicini a chi ne ha più bisogno, ciò che è successo non scalfirà il nostro bisogno di vicinanza».

IL PROTOCOLLO. «Credo che questo protocollo sia in alcune parti troppo rigido e in altre contraddittorio: penso per esempio al fatto di dover utilizzare due pullman per le trasferte quando a salirci sopra sono solamente persone che vengono controllate ogni quattro giorni con tamponi e test sierologici che, peraltro, ci costano più di 40.000 euro al mese…».

D’AMICO. «Grande merito di questa stagione va al nostro d.s., Tony D’Amico, il quale sia in estate che in inverno ha condotto una campagna acquisti razionale e ben calibrata sulle esigenze del nostro allenatore, portando al Verona giocatori poi rivelatisi importanti e spendendo il giusto».

IL BABY-PRODIGIO E IL VETERANO. «Non avevamo alcun dubbio sulle qualità umane e tecniche di Kumbulla: ha la testa di un adulto. A gennaio 2019 c’erano già parecchi club su di lui, ma noi eravamo convinti che potesse crescere ancora. Il rinnovo di Veloso? Penso si farà».

SCAMBIO… GENERAZIONALE. «Berardi avrebbe fatto bene nel Verona “scudettato”: è un ragazzo che fa la differenza negli equilibri di uno spogliatoio. Dal Verona di Bagnoli avrei invece preso Briegel: lo vedrei bene con Juric, calzettoni giù e via correre!»

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