L’ex difensore, oggi avvocato, mette in chiaro un aspetto fondamentale
Il taglio degli stipendi dei calciatori è uno degli argomenti più dibattuti nell’ambiente pallonaro: tra chi si è mosso in anticipo (come la Juventus) e chi vorrebbe rimandare il discorso (come Tommasi), ne abbiamo sentite davvero tante.
A mettere i classici “puntini sulle i” ci ha pensato Guglielmo Stendardo, il quale durante una diretta Instagram con l’Associazione Sportiva Luiss ha spiegato cosa le società possano o non possano fare, spostando poi il focus sulle piccole società.
Queste, dunque, le sue principali dichiarazioni:
“Le società, eccezion fatta per illeciti commessi dal calciatore, non possono decidere autonomamente di sospensione uno stipendio: se lo facessero, il giocatore potrebbe svincolarsi.
Credo però che si dovrebbe parlare anche di Serie B, Serie C e soprattutto dei dilettanti, che da questa situazione potrebbero uscire lesi molto più degli altri colleghi: in Serie C lo stipendio medio è di 1500 euro, per molti ragazzi è difficile arrivare a fine mese. Se da un lato bisogna tutelare i giocatori, dall’altro bisogna pensare anche alle piccole società: loro soffrono molto il momento, e necessitano di nuove soluzioni per rimanere in piedi”.
Comincia te a dare esempio
Guardate che anche se lo ve togliete interamente per tre mesi non casca mica il mondo,siete tutti ricchi,anche l’ultimo meno pagato ha centinaia di milioni in banca….di cosa stiamo discutendo……e così difficile….