Il numero 21 gialloblù, parlando della festa promozione, ha svelato anche un piccolo retroscena

Da oggetto misterioso, finito nel dimenticatoio, a uomo fondamentale e giustiziere del Cittadella: stiamo parlando di Karim Laribi, uno dei tanti giocatori rigenerati dalla cura Aglietti e sicuramente tra i migliori gialloblù di questi play-off.

Raggiunto dai colleghi de L’Arena, il fantasista italo-algerino ha espresso tutta la sua felicità per l’obiettivo raggiunto, svelando poi un piccolo retroscena sui festeggiamenti: di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni ai giornalisti del quotidiano scaligero.

LA FINALE. «Prima della partita di ritorno avevo sensazioni positive: ai miei compagni dicevo che saremmo riusciti a rimontare tutto, anche se avevo paura che loro segnassero un gol. Credo però che avessero esaurito tutta la loro fortuna durante la gara d’andata»

IL GOL E LE LACRIME. «Dopo il gol ero felice come un bambino. Quando ho superato Paleari in dribbling e ho visto la porta spalancata, mi sono detto: “È serie A”. Abbiamo pianto in molti, io compreso, e chi non l’ha fatto aveva comunque gli occhi lucidi. Sono felice per tantissimi miei giovani compagni, che hanno potuto vivere l’emozione di uno stadio che io invece avevo già provato da avversario quando giocavo nel Sassuolo. Contro il Cittadella il Bentegodi tremava: avrei voluto abbracciare tutti i nostri tifosi, uno a uno! Comunque io l’avevo detto già dopo la sconfitta di Lecce (era il 26 febbraio, ndr): i conti si fanno alla fine».

AGLIETTI. «Con l’arrivo del mister ho avuto più spazio di manovra e più possibilità di svariare. Ci ha portato tranquillità, sorrisi e fiducia in noi stessi. Dovevamo sbloccarci mentalmente e correggere qualcosa: l’abbiamo fatto giocando un grande calcio…»

LA SVOLTA. «Per me la scintilla è arrivata contro il Foggia: prima non eravamo ancora guariti, ma dopo quella vittoria siamo andati ai play-off, dove tutto ha girato a meraviglia. Siamo usciti al momento giusto».

IL RETROSCENA. «Non abbiamo fatto voti particolari, però avevamo deciso che avremmo tagliato i capelli a Danzi nel caso avessimo raggiunto la Serie A. Purtroppo non ci siamo riusciti, ma per fortuna César, il vice di mister Aglietti, si è offerto di farsi rasare».

IL FUTURO. «Ho ancora due anni di contratto, e ovviamente spero ovviamente di restare a Verona il più possibile. La serie A l’ho già fatta: è un torneo molto difficile, conterà partire bene».