L’esterno gialloblù, raggiunto dai colleghi del quotidiano scaligero, ha messo in guardia i compagni in vista del Monday Night di domani
Non certo una stagione da ricordare per Antonino Ragusa, che dopo un inizio così così ha chiuso il proprio campionato con una lesione al legamento crociato anteriore.
L’infortunio dell’esterno gialloblù è quindi ovviamente stato l’argomento iniziale dell’intervista comparsa oggi sulle prime pagine de L’Arena, con i colleghi che sono poi passati ad argomenti più “leggeri” come il mercato dell’Hellas e il prossimo impegno casalingo contro il Cosenza.
Queste, dunque, le principali dichiarazioni dell’attaccante siciliano:
L’INFORTUNIO. «Quando mi sono fatto male ho subito capito che era partito il crociato, era una sensazione che avevo già sentito in occasione del primo infortunio (era il 2014, e Ragusa militava nel Vicenza, ndr). Ora comunque sto un po’ meglio, ma non so ancora quando tornerò: al momento mi divido tra palestra e piscina, credo che tra un mese potrò avere un’idea più chiara».
DI GAUDIO. «La società si è mossa bene sul mercato. Di Gaudio l’ho sempre avuto come avversario, ed è davvero un ottimo giocatore: gli auguro di fare un grande girone di ritorno, come a tutti i miei compagni».
CAMPIONATO STRANO. «Ho visto i ragazzi con il Padova: non era facile ricominciare contro una squadra tosta e molto cambiata rispetto alla prima partita. Questo campionato è veramente molto strano, lo stesso Palermo potrebbe trovarsi risucchiato nella bagarre che c’è là davanti».
CONTESTAZIONE. «È normale che l’ambiente contesti, qui c’è grande aspettativa. Perdere non piace a nessuno, ma credo che questo campionato si deciderà nelle ultime giornate: l’importante è dare il massimo e non sottovalutare mai l’avversario, ma noi siamo concentrati sull’obiettivo».
LA PROSSIMA SFIDA. «All’andata non abbiamo giocato contro il Cosenza, quindi per noi sarà una sfida inedita. Al momento lottano per non retrocedere, ma hanno una loro anima e per me possono salvarsi anche senza passare dai play-out».
LE DUE PUNTE. «Credo che l’allenatore abbia le idee chiare e che forzare sul cambio di modulo possa solo portare confusione. Lasciamo che decida il mister».
I COMPAGNI. «Qui ci sono grandi giocatori, e molti sono anche piuttosto giovani. Chi mi ha stupito? Direi Danzi: per me è davvero bravo, un predestinato».