Damiano Tommasi ha parlato al canale ufficiale della Lega Serie A per parlare di EURO 2032 e non solo.

Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del sindaco di Verona.

EURO 2032. «È un’emozione essere in candidatura e poter pensare in grande per la nostra città. Le infrastrutture più importanti sono state fatte per Italia ’90 e sappiamo quanto i grandi eventi possano incidere nelle scelte amministrative e politiche di pianificazione della società. Non solo Verona, tante altre città italiane hanno l’occasione grazie ai grandi eventi di cambiare il volto di interi quartieri e dare soluzioni di riabilitazione».

LO STADIO. «A oggi il Bentegodi non è adeguato a ospitare partite di livello europeo, vanno fatti dei lavori. La nostra intenzione è di presentarci con un progetto innovativo che possa possa dare alla città un’infrastruttura che vada al di là del calcio. Il tema stadi in Italia è delicato, innanzitutto perché la stragrande maggioranza degli impianti sono pubblici, inoltre ci sono difficoltà di progettazione, tempistiche e tante voci che si accavallano».

LO SCUDETTO 84/85. «Il calcio di oggi ha apparentemente altre dinamiche rispetto a una volta e rende quasi impossibili sogni come lo scudetto vinto dal Verona. Il Leicester di Ranieri qualche anno fa stravolse questa aspettativa e vincere così fa riflettere. Questo sport si gioca in un rettangolo verde, su un campo di gara dove i soldi e le strategie di marketing contano, ma poi bisogna buttarla dentro».

L’HELLAS. «I veronesi si riconoscono nell’Hellas. Il fatto di aver vinto ormai quarant’anni fa è anche una semina che è stata fatta, c’è un mondo adulto ancora legato alla città. Basta andare indietro con gli anni e ricordare quando l’Hellas era in Serie C per capire il legame che c’è fra tifosi e squadra».