Il nuovo centrocampista gialloblù si è presentato in conferenza stampa
Si è tenuta in mattinata la conferenza stampa di Ajdin Hrustic, chiamato a presentarsi al popolo gialloblù ai microfoni della sala stampa di via Olanda.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
LA TRATTATIVA. «Il Verona è arrivato a parlare con il club già in gennaio, ma non se n’è fatto niente anche se avevo buone sensazioni. Quando sono tornati in estate, per me è stato un altro segnale importante e ho accettato. Perché all’Hellas dopo aver vinto l’Europa League? Ho vinto un trofeo, ma è il passato. Per me l’importante è giocare ed essere apprezzato e qui ho sentito tanta fiducia da parte di d.s. e allenatore».
IL RUOLO. «Sono un centrocampista offensivo mancino e credo di avere una buona qualità sui calci piazzati. Al mister ho detto che può farmi giocare dove vuole, anche se io preferisco giocare sulla trequarti come in Nazionale, non importa se giochiamo con una, due o tre mezzepunte. In passato comunque ho giocato anche come centrocampista centrale. Penso di poter aiutare la squadra a giocare un buon calcio. Barak? L’ho seguito e so che qui ha fatto molto bene, abbiamo in comune il piede mancino ma siamo giocatori diversi».
LE PRIME PARTITE. «Speravo di debuttare con i tre punti, ma può starci di perdere in casa della Lazio. Per me comunque era importante mettere qualche minuto nelle gambe dopo l’infortunio, ora sto bene e posso solo migliorare. Il Bentegodi? I tifosi sono stati fantastici, possono davvero essere il dodicesimo uomo in campo».
I MONDIALI. «Al momento non penso ai Mondiali, ma solo ad aiutare l’Hellas. Voglio stare bene e giocare per il Verona. A novembre poi penserò al Mondiale».
LA SERIE A. «La Serie A è più difficile della Bundesliga perché c’è meno gap tra le “grandi” e le altre. In Germania si gioca più sotto il punto di vista fisico e di corsa, mentre quello italiano può essere migliore per le mie caratteristiche».
LA PROSSIMA PARTITA. «Ci stiamo allenando molto bene, ci sono buone sensazioni in vista della Fiorentina. Dobbiamo mettere a punto ancora qualche dettaglio, ma l’importante è la mentalità: dobbiamo cercare di entrare in campo per vincere. Come sto? Non al 100%, ma sto davvero bene e l’inserimento sta proseguendo più velocemente del previsto».
I NUOVI COMPAGNI. «Il Verona è una squadra davvero forte con diverse qualità. I miei compagni mi hanno accolto molto bene. Con tanti non c’è la barriera linguistica, ma anche chi non conosce bene la lingua si è impegnato a parlare in inglese».
LA CITTÀ. «Non ho ancora avuto modo di visitare molto la città perché sto lavorando molto sul campo, però ho fato qualche passeggiata e ho visto l’Arena. Verona è davvero bellissima e anche il cibo è molto buono, il che può essere un pericolo… (ride, ndr)».
IL MISTER. «Non ho parlato molto con il mister, lui parla in generale con la squadra su come attaccare e come difendere. È un buon allenatore e mi piace che ci lasci libertà di scelta: è stato un calciatore e capisce quanto sia importante per alcuni giocatori in determinate zone del campo. I miglioramenti si vedono di settimana in settimana».
Hrustic, cabal e verdi sono arrivati tutti fuori forma a noi ci servivano adesso non quando ci sarà la pausa mondiali.
Giusto! Ma purtroppo quest’anno è così ed è un anno nato sotto pessimi auspici. Speriamo di venirne fuori, ma io sono molto pessimista, soprattutto in merito al tecnico e al suo nutritissimo staff