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Cossato: “Verona scelta azzeccata. All’Atalanta male, ma conobbi Mascetti”

Il doppio ex ha parlato a L’Arena in vista del match in programma domani al Gewiss Stadium

Un’esperienza non esaltante e una scelta azzeccata: così Michele Cossato, raggiunto da L’Arena, ha definito le esperienze con rispettivamente Atalanta e Verona. L’ex attaccante, nonché doppio ex dell’incontro in programma al Gewiss Stadium, ha infatti raccontato le proprie parentesi nelle squadre che domani scenderanno in campo per il secondo match di Pasquetta (prima c’è Napoli-Roma).

Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni dell’Eroe di Reggio.

LA PARTITA. «L’Atalanta sarà arrabbiata per l’eliminazione in Europa League, ma il Verona ha la fortuna di poter giocare con tranquillità e senza gli assilli di obiettivi da raggiungere. Deve spingere sempre, lasciandosi tuttavia travolgere dalla spensieratezza e godersela. Come finisce? Non sono bravo con i pronostici, ma spero segni Simeone: è un attaccante che che lavora moltissimo per la squadra e un giocatore così merita di segnare».

L’ESPERIENZA BERGAMASCA. «Mi ritengo fortunato ad aver giocato in una grande squadra come l’Atalanta, ma il ricordo non è esaltante: quella fu l’unica occasione in cui non riuscii a legare con i miei compagni, quindi me ne andai con quel dispiacere. Per andare a Bergamo rinunciai al Celtic: quello è probabilmente il più grande rimpianto della mia carriera, tornassi indietro prenderei il primo volo per la Scozia…».

CICCIO. «A Bergamo conobbi Emiliano Mascetti, fu lui a portarmi all’Atalanta. Era una persona speciale, un gentiluomo e un signore del calcio, gli ho voluto bene e penso che anche lui me ne abbia voluto un po’. La sua scomparsa mi ha rattristato molto e il giorno del funerale è stata dura, ma Verona gli ha tributato il giusto omaggio».

L’HELLAS.  «Il Verona fu, finalmente, una decisione azzeccata.  A parlarne ancora mi emoziono, anche perché coronai il mio sogno di indossare la maglia della squadra della mia città».

D’AMICO. «Negli ultimi anni D’Amico è stato un perno della società, ma se l’Atalanta chiama è difficile non farsi tentare. Da tifoso sicuramente il suo addio mi dispiacerebbe. Ho anche letto che tra i sostituti potrebbe esserci Sartori: lo conosco bene, al Chievo fummo anche compagni di squadra».

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