Juric ha potuto usufruire di alcune soluzioni importanti grazie alle sostituzioni, al contrario di Pirlo, limitato dalle tante assenze

Se contro il Genoa non avevano dato l’effetto sperato, ieri contro la Juventus hanno fatto la differenza. Ivan Juric lo aveva ammesso sul gol di Badelj: i cambi avevano creato un po’ di confusione, soprattutto sulle marcature. Contro i bianconeri invece hanno ribaltato la partita, anche perché l’avversario era in emergenza. “La squadra si è slegata a causa della stanchezza, non avevamo giocatori in panchina e chi era in campo ha dato tutto, era normale che l’intensità calasse”, ha commentato col tono rassegnato Pirlo a fine gara.

Il secondo tempo della partita di ieri è stato deciso dalle sostituzioni di Juric. Veloso ha dato fosforo ed esperienza in mediana, Lazovic è entrato col piglio giusto e ha fatto la differenza sulla fascia sinistra. L’assist per Barak e la traversa colpita hanno ricordato il Darko della passata stagione, quello che era un punto di forza sul quale fare affidamento sempre e che si è visto molto raramente in questo campionato (anche per via degli infortuni). Inoltre il serbo ha costretto Chiesa ad arretrare fino a non farlo più ripartire.

Oltre a loro, anche Vieira non ha sfigurato contro il suo “omonimo” più celebre e lo ha riconosciuto anche Juric nel post partita: “Ronaldo quando è entrato ha fatto bene, e con lui gli ultimi 25 minuti abbiamo alzato la squadra”. Più muscolare e meno dinamico di Tameze, l’ex Sampdoria si è reso protagonista recuperando il pallone e dando il via all’azione per il gol dell’1-1.

Sono settimane che Juric ribadisce di vedere una squadra in crescita dal punto di vista del gioco, un aspetto dovuto al recupero di tanti giocatori che ha permesso all’allenatore croato di lavorare anche su altri concetti durante la settimana e non esclusivamente in vista del prossimo avversario da affrontare. Una profondità della rosa che lascia ben sperare in vista dei prossimi impegni ravvicinati contro Benevento e Milan.