Il centrocampista gialloblù si è raccontato a L’Arena tra passato, presente e futuro
Tra i tanti giovani ad aver “assaggiato” un po’ di prima squadra c’è anche Mattia Turra, autentica colonna del centrocampo della Primavera gialloblù nonché “superstite” della squadra che lo scorso 26 agosto disputò la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina.
Per conoscerlo un po’ meglio, i colleghi de L’Arena l’hanno raggiunto per una chiacchierata: di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del classe 2002.
LA CITTÀ. «A Verona mi trovo benissimo. Qui vivo con mio fratello, studente universitario, ma quando possibile i nostri genitori vengono a trovarci».
“QUELLA” FINALE. «Mi piacerebbe rigiocare la finale di Coppa Italia della scorsa stagione: purtroppo non siamo riusciti a fare di più Nonostante il risultato, però, è stata la sfida più emozionante che abbia mai giocato».
LA PRIMA SQUADRA. «Al primo giorno di ritiro in Val Gardena ero molto felice, ma anche molto emozionato. È stata una bellissima esperienza che porterò sempre con me: ricordo sempre con piacere Veloso, un signore in campo e fuori, e l’esplosività di Dimarco. Lavorare con giocatori di quel livello ed essere allenati da un tecnico come Juric ti fa crescere molto sotto tutti i punti di vista».
TURRA. «Sono un giocatore che cerca di dare il massimo quando c’è da recuperare palla, fase in cui faccio valere velocità e corsa. Devo però migliorare nella finalizzazione della manovra. Come deve essere un centrocampista? Penso sia un giocatore che deve abbinare tecnica e quantità, aiutando sia la difesa e che l’attacco».
IL SOGNO. «Come tutti i ragazzi che iniziano a giocare a calcio, sogno di diventare un professionista: farlo con l’Hellas sarebbe il massimo. Al momento però lascio perdere i sogni e penso solo a dare il meglio e a crescere il più possibile».
Direi che per a Tua età sei maturo. Insegui i Tuoi sogni perché se non rischi non sei niente. Abbi tanta tanta fiducia in Te Stesso
buona fortuna /=\