Intervenuta ai microfoni di Hellas Channel per la rubrica Viste da vicino, Veronica Bernardi ha parlato della propria esperienza all’Hellas Verona Women.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni dell’attaccante gialloblù.
L’HELLAS. «Appena mi è stato proposto di venire al Verona, non ci ho pensato neanche un secondo: conoscevo la storia di questa squadra e sapevo che anche qui avrei trovato la stessa professionalità di Roma e un ambiente che mi avrebbero permesso di crescere. Ho sposato il progetto da subito. Non appena arrivata ho iniziato a condividere un appartamento con altre cinque compagne di squadra, ragazze che avevo conosciuto due giorni prima, e mi sono sentita subito a mio agio. Abbiamo legato immediatamente: mi trovo molto bene con loro, anche perché non mi piace tanto stare da sola e loro sono la compagnia perfetta».
I MODELLI. «Mi piaceva tanto Ibrahimovic da giocatore, e mi dispiace non averlo mai potuto vedere in azione dal vivo. Mi piacciono la sua determinazione, la sua autostima e il suo personaggio, mi sembra una persona sempre positiva. Mi sono innamorata del suo goal in rovesciata da quaranta metri contro l’Inghilterra: quel gol può farlo solamente uno un po’ matto come Ibra (ride ndr)».
IL GRUPPO. «Peretti sa quando ho bisogno di una spinta, è sempre bravissima a capire i momenti: mi parla spesso, mi scrive il messaggio giusto, mi fa capire che sono importante per questa squadra. A inizio campionato, appena arrivata, mi ha detto che ero la punta che serviva a questa squadra. Sentirsi apprezzate e ben viste dal proprio capitano è importante. Dopo il mio gol contro l’Arezzo mi ha taggato in una storia, facendomi i complimenti. Mi è venuto naturale abbracciarla, e io solitamente non sono molto brava a mostrare i miei sentimenti. Ho bisogno di sentire che le mie compagnie credono in me e nelle mie potenzialità. Anche Costa e Mancuso mi ricordano spesso che devo stare sul pezzo, perché sanno che ho delle capacità. Forse i sei gol arrivati in campionato finora sono frutto di questo. So che devo focalizzarmi e concentrarmi ancora di più, ascoltando il mister. Magari a volte sono sicura di me stessa fisicamente e tecnicamente, ma non ho la giusta autostima».