Primavera, Popovic: “Stiamo aumentando il nostro livello. Lazovic è un esempio per tutti”

Andrej Popovic, difensore classe 2006 della Primavera del Verona, si racconta: le sue dichiarazioni al canale ufficiale del club

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Foto: Hellas Verona FC

Raggiunto dai microfoni di Hellas Channel, Andrej Popovic si è raccontato nel corso di una lunga intervista, ripercorrendo il suo ultimo anno a Verona e non solo.

Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del centrocampista della Primavera del Verona.

IL TRASFERIMENTO. «Ero a scuola, era l’ultimo giorno del mercato invernale e mio padre mi ha chiamato chiedendomi se avrei voluto venire all’Hellas. Gli ho risposto di non prendermi in giro perché, anche se fosse stato vero, non ci sarebbero stati i tempi tecnici per il trasferimento, ma lui mi ha risposto di prepararmi perché dovevamo andare a Belgrado a firmare il contratto. Non ci ho pensato un momento: sono uscito da scuola, sono andato a firmare il contratto e la mattina dopo ero già qui a Verona».

LA STAGIONE. «Abbiamo affrontato molto bene le prime gare di questo campionato, poi è arrivato un momento più negativo ma ora stiamo aumentando il nostro livello. Penso che abbiamo sempre giocato bene, creandoci le opportunità per vincere, ma in alcune occasioni non siamo riusciti a concretizzarle. Siamo una buona squadra, dobbiamo lavorare ancora tanto e possiamo fare risultato contro tutti».

GLI OBIETTIVI. «Quest’anno vogliamo mantenere la categoria e magari cercare di fare meglio del decimo posto dell’anno scorso, ma prima dobbiamo salvarci. A livello personale voglio migliorare sotto ogni aspetto perché solo così posso sperare di essere convocato in prima squadra. Per riuscirci, devo dare tutto».

LA SERBIA. «Aspetto sempre con tanta voglia le pause per la Nazionale perché so che andrò a rappresentare il mio Paese. Noi serbi viviamo per la Nazionale. Ora abbiamo le partite di qualificazione per l’Europeo Under 19 di quest’estate e spero proprio di arrivarci per poter sfidare anche Vermesan e Szimionas che, visto che la Romania è il Paese ospitante, sono già qualificati».

I MODELLI. «Lazovic è serbo come me, è il capitano ed è qui da tanti anni: è un esempio per tutti noi giovani giocatori, per come gioca e per come si allena, dando sempre il massimo. Quando parliamo mi dice di continuare sempre a lavorare e soprattutto di sfruttare ogni occasione che ho, senza mollare mai. Per la mia posizione in campo guardo molto Ghilardi, in cui mi rivedo perché è un difensore molto tecnico e bravo con i piedi, e penso che migliorerà ancora di più».

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