Intervenuto in conferenza stampa di buon mattino, mister Baroni ha presentato la sfida tra il Cagliari e il Verona, gara in programma lunedì alle ore 15.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni rilasciate dal tecnico gialloblù ai microfoni della sala stampa di via Olanda.
LA SETTIMANA. «La Nazionale porta via energie fisiche e mentali, ma sono rimasto qui con un gruppo che ha lavorato sodo. Cagliari è un capo ostico, ma ci siamo preparati bene».
L’INFERMERIA. «Suslov è migliorata molto, ci sono ancora due sedute e la caviglia è un po’ soggettiva… Folorunsho? La Nazionale ti porta ad accumulare un po’ di fatica, ma è in miglioramento».
L’AVVERSARIO. «Verona e Cagliari sono due squadre che combattono in una lotta allargata. Sarà durissima perché hanno esperienza e mentalità, sanno vivere queste situazioni. Ci serviranno corsa, energia e aggressività. Ranieri? Ho avuto la fortuna di averlo quando giocavo al Napoli e lì ho capito le sue qualità professionali e umane. Da uno come lui c’è solo da imparare».
IL MODULO. «Il 4-3-3 è una soluzione che possiamo utilizzare, è un’opzione anche a partita in corso. Io parto dalle caratteristiche dei giocatori e qualcuno ora è un po’ adattato».
LA CORSA SALVEZZA. «Nelle ultime gare sono arrivati punti e prestazioni. Noi però non dobbiamo guardare indietro, ma solo avanti. Bisogna fornire gare di alto livello dal punto di vista sia fisico che emotivo, con entusiasmo e coraggio. Bisogna giocare come se non ci fosse un domani, dando tutto quello che abbiamo».
I SINGOLI. «La Polonia ha raggiunto un obiettivo importante, quindi Swiderski e Dawidowicz hanno una grande carica emotiva. Abbiamo cercato di gestirli, così come tutti i nazionali, dal punto di vista fisico e nervoso. Mitrovic è in crescita, ha capito il nostro calcio e ha corsa ed entusiasmo. I due gol segnati con la Serbia Under 21 gli servono ad aumentare autostima e autoefficacia. Lo considero un titolare e ci sono grandi possibilità che a Cagliari parta dall’inizio, anche se sapete che in quel ruolo uno comincia e l’altro entra. Tavsan oggetto misterioso? Non direi. Ha qualità importanti che, in questo stravolgimento che ha vissuto cambiando campionato e stile di vita, stanno un po’ tardando a emergere. So però che può darci una grande mano».