L’attaccante gialloblù, autentica bomber dell’Hellas, si è raccontata in esclusiva ai nostri microfoni

Ventisette presenze stagionali condite da dieci gol e quattro assist: dopo essere arrivata la scorsa estate, Rachele Peretti si è presa l’Hellas Verona Women diventandone subito una delle calciatrici più rappresentative.

Per conoscerla meglio abbiamo dunque deciso di raggiungerla e di scambiare due parole con lei. Di seguito, dunque, la nostra intervista esclusiva alla numero 19 gialloblù.

Ti presenti un po’ come giocatrice?
«Arrivo da un anno al Chievo in cui ho praticamente giocato come mezzala, ma quest’anno sono stata schierata da “falso nueve” e credo che sia il ruolo più adatto alle mie caratteristiche in quanto mi consente di andare a prendere palla più vicino al centrocampo e aiutare in fase di costruzione. Sto anche imparando a giocare spalle alle porta, cosa non facile da fare se non la si ha nelle corde».

Dopo anni passati al Mozzecane e al Chievo, hai deciso di passare al Verona. Cosa ti ha portato sull’altra sponda dell’Adige?
«Non è stato facile, ma avevo bisogno di un contesto e di un ambiente nuovi per mettermi alla prova sotto diversi punti di vista. Volevo poi rimanere a Verona, quindi quando sono stata contattata dall’Hellas per me è stato facile accettare».

L’inizio di stagione non è stato semplice…
«Purtroppo se ci guardiamo indietro c’è un po’ di rammarico. Le aspettative erano più alte rispetto a quanto fatto fino a oggi, anche se le soddisfazioni non sono mancate. Ora comunque guardiamo avanti, indietro non si può tornare».

Ora però state viaggiando a un buon ritmo, chiudendo in crescendo. Si gettano buone basi per l’anno prossimo o è troppo presto per pensarci?
«Ogni stagione è a sé stante, però siamo cresciute di mese in mese ed è quasi un peccato che il campionato finisca perché c’è l’idea che andando avanti ancora potremmo fare molto bene. Sicuramente qui c’è un’idea di calcio bella e chiara, quindi le basi per la prossima stagione non mancano».

Che Serie B hai trovato quest’anno?
«Ho praticamente sempre vissuto questa categoria e l’ho vista crescere di stagione in stagione. Mai come quest’anno ho notato un considerevole miglioramento sotto il punto fisico e della velocità di gioco. Ci si avvicina molto alla Serie A, il che ovviamente è un bene perché la cadetteria è anche un modo per prepararsi al calcio professionistico».

Come hai vissuto il cambio Brutti-Pachera?
«Un cambio di allenatore è sempre un po’ destabilizzante, ma personalmente l’adattamento con mister Pachera è stato molto veloce. Ha puntato su basi pratiche molto semplici che ci hanno permesso di trovare la nostra strada e fare un passo in avanti ogni domenica».

A livello personale la tua stagione è stata buona. Sei soddisfatta?
«Anche se avrei preferito un altro finale per quanto riguarda la squadra, a livello personale sono abbastanza soddisfatta perché ho giocato e segnato tanto. Sicuramente in alcune partite avrei potuto e dovuto fare qualcosa in più per aiutare il gruppo, però non posso lamentarmi».

Decisiva anche nei derby: la “legge dell’ex” è valsa sia all’andata che al ritorno…
«Sono gli scherzi del destino, non avrei mai pensato di segnare in entrambi. In particolare sentivo parecchio la gara d’andata, quindi quel gol segnato dalla distanza (puoi rivederlo cliccando QUI, ndr) è stato un po’ un fulmine a ciel sereno. Al ritorno c’era invece più consapevolezza da parte nostra e abbiamo approcciato alla gara con decisione, chiudendo i giochi già nel primo tempo grazie anche un’altra mia rete».

Domenica arriva il Tavagnacco: ci presenti il match?
«Loro lottano per salvarsi (il Tavagnacco è terzultimo, ndr), quindi cercheranno di strappare punti per crederci fino alla fine. Sarà tosta come fu all’andata (finì 0-1, decise proprio Peretti, ndr), una gara dall’esito tutt’altro che scontato ma noi stiamo preparando bene. Abbiamo meccanismi collaudati e cercheremo di vincere».

Chiudiamo con gli obiettivi per questo finale di stagione? L’Hellas sembra avere poco da dire a questo campionato…
«Per uno sportivo che gioca a questi livelli ci sono sempre motivazioni. Anche se la classifica dice che non possiamo più raggiungere la Serie A, vogliamo migliorare la nostra posizione rubando punti a tutti. Ci proveremo anche tra due domeniche, quando affronteremo la Lazio capolista».