L’ex centrocampista, raggiunto dal Corriere di Verona, ha parlato dell’attuale situazione gialloblù

Crederci sempre: questo il pensiero di Antonio Marasco, uno dei protagonisti del biennio scaligero di Prandelli.

L’ex centrocampista, memore della splendida rincorsa che portò alla salvezza del 2000, ai microfoni del Corriere del Verona spinge infatti i giocatori dell’Hellas a rimboccarsi le maniche per raggiungere un traguardo che non è ancora sfumato.

Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni rilasciate da Marasco ai colleghi del quotidiano.

IERI E OGGI. «Anche il “mio” Verona era dato per retrocesso, ma con il Parma arrivò la svolta: perdevamo 1-3 al Bentegodi, ma Prandelli all’intervallo ci disse che non credeva che fossimo già spacciati e nella ripresa rimontammo e vincemmo 4-3, inanellando poi una serie di risultati positivi che ci permise di salvarci. L’Hellas di oggi deve crederci come facemmo noi, la salvezza non è impossibile. La contestazione? Ci fu anche per noi, ma sono cose che vanno accettate: la gente è comprensibilmente arrabbiata».

IL MERCATO. «Le cessioni estive hanno senz’altro pesato e stravolto gli equilibri. Tutto l’attacco è cambiato e chi c’è ora ha fatto fatica. La sosta però è lunga e c’è modo per rimediare, ma serviranno risposte dal calciomercato».

L’ALLENATORE. «Con Bocchetti l’Hellas ha offerto ottime prove e avrebbe meritato di portare a casa punti con tutte le “big”, ma è sempre girata male. Dicono che sia un allenatore inesperto, ma ha dato un gioco alla squadra e i giocatori hanno reagito, io gli darei fiducia».