Il tecnico gialloblù ha parlato a L’Arena, spendendo anche due parole su Coppola e su alcuni colleghi
È un Nicola Corrent ad ampio spettro quello raccontatosi ai colleghi de L’Arena durante l’intervista comparsa sull’edizione odierna del quotidiano scaligero: dalle condizioni di Andrea Gresele fino agli attestati di stima ei confronti di alcuni colleghi, sono infatti tanti gli argomenti toccati dal tecnico scaligero.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
IL RITORNO. «Questa squadra ha subito colpi molto duri, come esempio quanto successo a Gresele. Ora comunque Andrea ha ricominciato l’attività, anche se ovviamente ci sarà qualche ostacolo da superare. Spero possa tornare in campo, merita di essere felice».
L’ANNO NUOVO. «Nel 2022 dobbiamo continuare a giocare con idee e voglia di vincere, ma il nostro obiettivo principale resta preparare i ragazzi per il “calcio dei grandi”. Quando andranno a farsi le ossa in Serie C o in Serie D, voglio che siano pronti. Il grado di maturità della squadra? I ragazzi sono tutti grandi lavoratori, ma devono crescere sotto il profilo della malizia. A volte, rispetto ad alcuni avversari, sembrano dei “bambinoni”. Dovremo lavorare su questo aspetto».
IL GIOIELLINO. «Coppola è da prima squadra, anche se ovviamente dovrà confrontarsi con un’altra velocità di gioco e di pensiero. Dovrà fare esperienza e probabilmente commetterà qualche errore, ma è un ragazzo d’oro e ha i mezzi per fare grandi cose e arrivare ad alti livelli. Per quanto mi auguro torni preso con noi, sono contento sia con Tudor».
I COLLEGHI. «Sento spesso De Zerbi e quando possiamo ci vediamo anche. Abbiamo condiviso molto sin dalle giovanili del Milan e non posso fare altro che provare a rubargli qualcosa. Klopp ha una spinta caratteriale che dà alla squadra un’energia fantastica, mentre Guardiola è un genio, dà sempre nuovi spunti. Tudor? Fa le cose in maniera chiara e con interventi precisi, sta mettendo del suo in un disegno già reso vincente da Juric. Il suo è un calcio diverso da quello di De Zerbi o Klopp, ma comunque moderno».