Il collega ligure ci ha presentato il match in programma domenica al Bentegodi
Morale alto, ma la situazione legata agli infortuni preoccupa: questa in sostanza la situazione dello Spezia spiegataci dal collega Guido Lorenzelli di CalcioSpezia.it.
Di seguito, infatti, le quanto raccontatoci dal giornalista ligure nell’ambito della nuova puntata della nostra Penna in Trasferta.
Com’è il morale in casa Spezia?
«Al Bentegodi arriva una squadra con il morale alto grazie anche alle due ottime prestazioni offerte con Juventus e Milan. Non sono arrivati punti, ma lo Spezia avrebbero meritato almeno due pareggi e forse con la Juventus anche qualcosa in più».
Le defezioni, però, sembrano parecchie…
«La situazione infortuni preoccupa e non poco. Contro il Milan erano assenti sette giocatori e si è anche fatto male Maggiore. I problemi sono soprattutto a centrocampo, dove mancano Kovalenko, Reca, Agudelo, Leo Sena e Sher, ai quali si aggiunge l’ex Colley. Forse verrà convocato il neo-acquisto Nguiamba, inoltre lo staff medico proverà a recuperare Erlic e il già citato Maggiore. Di sicuro è una situazione molto difficile, tanto che Thiago Motta si è dovuto “inventare” mediani due terzini come Sala e Salva Ferrer».
Quali sono i punti di forza e le carenze dello Spezia?
“Lo Spezia ha un’ottima fase offensiva e un giovane come che Antiste sta veramente stupendo. Di contro la difesa preoccupa e non poco soprattutto se manca Erlic, inoltre Zoet non si sta dimostrando una sicurezza tra i pali, come dimostra il fatto che la società starebbe pensando di tornare sul mercato per un portiere. La forma fisica non ottimale di Nzola e Manaj è poi un’ulteriore problematica da non sottovalutare».
Che Spezia dobbiamo aspettarci al Bentegodi?
«Prima di tutto bisogna capire quali e quanti giocatori Thiago Motta riuscirà a recuperare. Finora sono stati alternati tre moduli: 3-4-3, 4-3-3 e 4-2-3-1, ed è con quest’ultimo che la squadra si è trovata meglio. Sarà sicuramente uno Spezia che giocherà a viso aperto e in maniera offensiva, sperando però non sia troppo sbilanciato in avanti».
