Il procuratore scaligero ha parlato ai microfoni del Corriere di Verona

Ormai da anni tra i procuratori italiani più sulla cresta dell’onda, Andrea D’Amico è sempre una sicurezza quando si tratta di parlare di calciomercato: ecco dunque perché i colleghi del Corriere di Verona hanno deciso di raggiungere per commentare le trattative chiuse dall’Hellas negli ultimi mesi.

Di seguito, quindi, le principali dichiarazioni rilasciate dall’agente veronese ai microfoni del quotidiano.

IL MERCATO. «L’anno scorso, grazie alla vendita di Kumbulla, Amrabat e Rrahmani, l’Hellas è stata la squadra che ha meglio ottimizzato le cessioni in epoca Covid. Per quanto riguarda il mercato di quest’anno, per le risorse a disposizione direi che è stato discreto. Il Verona ha riscattato Ilic, un buon giocatore. Mi aspettavo la cessione di Zaccagni: quando un giocatore arriva in scadenza e non rinnova è difficile farlo restare. Se non hai abbastanza forza per trattenerli, certi calciatori trovano sempre qualcuno che offre loro di più. Tra un anno, poi, sarebbe partito a zero… Ribery? È stato un grande campione ma va per i 39 anni. Ci saranno tante cose da valutare».

L’INIZIO DI CAMPIONATO. «Contro il Sassuolo il Verona è stato sfortunato, mentre perdere contro l’Inter ci sta. Ora però devono fare punti perché se no rischiano di farsi prendere dalle insicurezze».

IL SISTEMA. «Eccezion fatta per la Premier, all’estero non se la passano tanto meglio di noi. Il sistema di promozioni e retrocessioni rende alti i rischi, se non resti in Serie A non sopravvivi, inoltre allarga la forbice tra “grandi” e “piccole”. Servirebbe una più equa distribuzione dei diritti televisivi oppure un sistema basato sulle franchigie».