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Gibellini: “D’Amico sta facendo un ottimo lavoro. Verona? Ti entra nella pelle”

L’ex attaccante e direttore sportivo dell’Hellas ha parlato al Salotto Gialloblù di HV Channel Radio

È un Mauro Gibellini ad ampio spettro quello intervenuto al Salotto Gialloblù: raggiunto dai microfoni di HV Channel Radio, l’ex attaccante nonché ex direttore sportivo del Verona ha infatti parlato del giovane collega Tony D’Amico e non solo.

Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.

D’AMICO. «La qualità del lavoro di Tony D’Amico è sotto gli occhi di tutti: da due anni a questa parte sta dimostrando di saper coniugare le esigenze tecniche con quelle economiche, come dimostra il fatto che il Verona, pur avendo venduto alcuni pezzi pregiati, stia comunque facendo bene. Credo che premiarlo come miglior direttore sportivo sia stato giusto, è un giovane molto bravo».

I GIOVANI. «Credo che il Verona stia facendo un grande lavoro anche con i giovani, è questa la linea corretta. È giusto che chi esce dei vivai italiani abbia la possibilità di esordire in prima squadra come per esempio fatto da Kumbulla, quindi complimenti all’Hellas per come sta gestendo questo aspetto».

I SINGOLI. «Il Verona ha tanti giovani interessanti: Colley, Salcedo, Lovato sono tutti ragazzi che hanno un futuro. L’Hellas ha poi avuto il merito di rivalutare giocatori come Dimarco e Tameze che avevano già giocato altrove ma non erano ancora esplosi. Personalmente poi mi piace molto anche il “blocco storico”, anche loro rivalutatisi: penso per esempio a Faraoni, un giocatore che ci ha messo un po’ ad “arrivare” ma che ora potrebbe anche ambire alla Nazionale».

GIBELLINI CALCIATORE. «Arrivai al Verona dopo un’annata in cui avevo giocato poco a causa di un lungo infortunio: era il primo anno di Bagnoli e, dopo qualche difficoltà iniziale, diventammo una schiacciasassi e fummo promossi a vele spiegate. Era tanto che l’Hellas si trovava in cadetteria, quindi fu una grande festa. Me ne andai a metà della stagione successiva perché non mi andava di fare la riserva a Dirceu, e devo dire che fu una sciocchezza. Già da allora comunque mi affezionai molto al Verona, anche perché per chi gioca in quella piazza è impossibile non tifarla».

LA PROMOZIONE DEL 2011. «Nel 2011 avevamo una squadra oggettivamente fortissima per la Serie C, ma con Giannini le cose non ingranarono bene e quindi arrivò Mandorlini: anche la sua partenza non fu nulla di trascendentale, ma da gennaio in poi la squadra divenne un rullo compressore. Ricordo con molto piacere quella stagione, anche perché dalla sofferenza nascono le cose migliori».

VERONA. «Ho vissuto a Verona fino due anni fa: è una città bellissima, conosco tante persone e poi da lì si è comodi per arrivare ovunque, dal lago alla montagna. L’Hellas poi ti entra nella pelle, non si possono lasciare alle spalle questi colori».

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