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Marasco: “Dovevo andare al Chievo, poi mi telefonò Pastorello…”

L’ex centrocampista, raggiunto dai colleghi de L’Arena in vista di Verona-Napoli, ha rivelato anche un curioso retroscena

VeronaNapoli riporta splendidi ricordi nella mente di Antonio Marasco, “giustiziere” dei partenopei nel lontano ’99, quando i gialloblù di Cesare Prandelli si imposero per 1-0 assicurandosi la promozione in Serie A con un turno di anticipo.

Raggiunto dai colleghi de L’Arena, l’ex centrocampista ha voluto raccontare quel giorno, ma non solo: di seguito, infatti, le sue principali dichiarazioni.

L’ARRIVO A VERONA. «Durante la prima parte della stagione 98/99 ero alla Reggiana e ricordo che vincemmo 2-5 al Bentegodi, con Prandelli che venne duramente criticato. Poco tempo dopo mi chiamò il Chievo e stavo per trasferirmi lì, quando a venti minuti dalla chiusura del mercato mi telefonò Pastorello dicendomi: “Ma lei è matto ad andare al Chievo? Venga all’Hellas che andiamo in Serie A!”. Non ci pensai un attimo…».

QUEL GOL AL NAPOLI. «Ricordo bene il gol-vittoria Verona-Napoli del giugno ’99: Melis mi diede la palla e io battei Coppola. Un ragazzo di Torre Annunziata che batte il Napoli e manda l’Hellas in Serie A… che gioia!».

L’HELLAS DI IERI… «Dell’esperienza al Verona quel periodo ricordo l’amicizia con Italiano, Brocchi, Guidoni e l’anno successivo con Frey, un portierone fortissimo. Io e Italiano formavamo una bella coppia: lui aveva tecnica da vendere, io invece ero un buon centrocampista. E poi avevamo Morfeo, uno che ci diede la giusta personalità in campo. Ricordo che c’era gente che dava la vita per il proprio lavoro, e intendo in senso letterale: ricordo che dopo Brescia Rino Foschi fece un infarto! (ovviamente sopravvisse, ndr)».

… E QUELLO DI OGGI. «Juric è un fenomeno, il vero valore aggiunto dell’Hellas: ha idee, sa valorizzare i giocatori ed è un grande motivatore. La partita di domenica? Il Verona ha sempre fatto bene con le grandi, è una gara interessante e dal risultato imprevedibile».

ZACCAGNI. «Da Napoli mi dicono che l’operazione per Zaccagni sia chiusa e mi hanno chiesto un parere su di lui. Io credo che sia pronto per una “big”: ha fatto la gavetta ed è cresciuto pian piano, la cosa migliore per un giocatore».

AMRABAT. «Ho visto la Fiorentina prendere sei gol dal Napoli: un risultato davvero umiliante. Amrabat? Il suo problema è che a Firenze non ha al proprio fianco uno come Veloso…».

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