Il nuovo centrocampista gialloblù ha risposto alle domande dei giornalisti attraverso Zoom

È stata senz’altro una conferenza di presentazione particolare quella di Ronaldo Vieira, il quale ha risposto alle domande dei giornalisti attraverso la piattaforma virtuale Zoom.

Tutto comunque è filato piuttosto liscio: di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del centrocampista gialloblù.

LA TRATTATIVA. «Sapevo che sarei andato a Verona da un po’, ma ero comunque in partenza per Firenze quando è arrivata la conferma, quindi sono dovuto scendere dal pullman. Il calcio è anche questo, fa parte del gioco».

L’ARRIVO AL VERONA. «Il primo impatto è stato molto buono. Mi sto trovando molto bene e sia i ragazzi che lo staff mi hanno accolto a braccia aperte. Sono contento di essere qui e spero di aiutare la squadra a partire già dalla sfida contro il Genoa».

JURIC. «Il modo in cui si gioca e ci si allena qui è diverso da quello della Sampdoria, ma io sto cercando di lavorare e di imparare tutto il prima possibile. Differenze? Qui si punta più sull’intensità».

IL GENOA. «In questi giorni ci siamo allenati molto bene, quindi scenderemo in campo per vincere. Un derby per me? Un po’ sì, ma ora sono al Verona e quindi penso solo all’Hellas».

COMPAGNI VECCHI E NUOVI. «Verre mi ha parlato molto bene di Verona sia come città che come gruppo. Silvestri? Era forte anche al Leeds, non mi stupisce sia arrivato fino in Nazionale».

IL “NUOVO AMRABAT”. «Essere paragonato ad Amrabat è uno stimolo perché è molto forte, ma credo che, anche se siamo entrambi giocatori molto fisici, siamo calciatori diversi. Io spero di dare il meglio per la squadra e per il mister, senza paragoni».

IL COVID. «Per noi calciatori questo è un momento delicato, come d’altronde per il resto del mondo. Per uscire bene dalla situazione creata dal Covid dobbiamo essere uniti e seguire le regole».

LO STATO DI FORMA. «Fisicamente mi sento molto bene, anche perché ho lavorato molto anche alla Sampdoria. Sono pronto sia a livello fisico che mentale».

IL RUOLO. «In questa squadra siamo quattro o cinque centrocampisti tutti con caratteristiche differenti, ma sappiamo che dobbiamo fare bene sia quando veniamo schierati in mezzo che sulla trequarti. Io personalmente mi vedo più al fianco di Veloso».