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Women, Meneghini: “Vi racconto la mia vita in quarantena… e non solo!”

Il difensore gialloblù, raggiunta da Hellas Channel, ha raccontato di questi ultimi giorni di autoisolamento, ma anche di Hellas e tanto altro

La quarantena, il rapporto con la gemella Francesca, la passione per il calcio… sono tanti gli argomenti toccati da Sofia Meneghini durante la lunga intervista concessa a Hellas Channel.

Senza quindi perdere tempo, andiamo subito a vedere le principali dichiarazioni del difensore dell’Hellas Verona Women.

LA QUARANTENA. «Ci sono giorni in cui mi sveglio presto per studiare e seguire le lezioni online dell’università, ma, sono sincera, altri in cui dormo fino a tardi. Poi leggo, guardo serie TV e poi cucino con Francesca (la sorella gemella, ndr). Ai fornelli ce la caviamo bene, siamo una coppia che funziona!».

FRANCESCA. «Mia sorella sta vivendo questa situazione in modo sereno, quindi anch’io mi sono tranquillizzata: la sua opinione per me è molto importante. Caratterialmente siamo molto diverse e ogni tanto ci diamo battaglia perché ci rubiamo i vestiti, ma sugli argomenti più importanti abbiamo le stesse opinioni. Il suo rapporto con il calcio? Lei non lo segue, ma segue me: mi chiama “campioncina”, e so che è molto orgogliosa di me».

MOTIVATRICE. «Quando sono in campo sento il bisogno di caricare me stessa e la squadra, quindi cerco sempre di incitare le mie compagne. È questo che dovremo fare da qui a fine stagione: aiutarci e sostenerci a vicenda».

MENTALITÀ. «Cosa serve a questo Verona? Abbiamo bisogno di imparare a gestire gli errori e, più in generale, a cambiare mentalità: se vogliamo che cambi l’opinione sul calcio femminile, noi dobbiamo essere le prime ad avere la giusta mentalità a riguardo».

IL CALCIO. «La mia passione per il calcio è nata in modo spontaneo all’asilo: vedevo gli altri bambini giocare e lo facevo anch’io. Non amavo le bambole, io avevo bisogno di correre e scatenarmi! Credo comunque che avrei giocato a qualsiasi cosa se loro avessero fatto qualsiasi altro sport…».

BIANCA BARDIN. «Io e Bianca ci siamo conosciute in Nazionale, prima che lei arrivasse al Verona. Quando poi si è trasferita abbiamo avuto modo di saldare la nostra amicizia dentro e fuori dal campo. Lei è un punto di riferimento molto importante per me, tanto che prima delle partite ascoltiamo entrambe la “nostra” canzone. Di che canzone si tratta? Non si può dire, è un rito solo nostro».

QUELLA VOLTA CHE… «Giocando ho vissuto momenti esaltanti, tipo quella volta in cui, durante una partita contro la Juventus, uscii palla al piede superando Cristiana Girelli con una “veronica”: tra me e me mi chiesi se l’avessi fatto sul serio. Ci sono però anche casi in cui è volata qualche parola di troppo nei confronti di qualche avversaria: queste cose non mi appartengono e non le voglio portare in campo…».

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4 anni fa

Aboliranno il calcio e altri sport di gruppo se questo virus non passerà.

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