Arjen Robben e Franck Ribery ai tempi del Bayern Monaco deliziavano ed entusiasmavano i tifosi della Baviera
Re del dribbling, il gesto che esalta gli spettatori. Jeremie Boga, il franco ivoriano del Sassuolo, re della specialità nella nostra serie A dopo le prime 12 giornate, si ispira a Ben Arfa, ed è cresciuto alla scuola di Eden Hazard al Chelsea, altro maestro del genere. Se andiamo a rivedere la carrellata di prodezze messe in atto in questo campionato dal numero 7 neroverde a Lecce restiamo colpiti. Così come basta riguardare i gol segnati da Boga contro Inter e Fiorentina, scrive stamani La Gazzetta dello Sport.
Ma l’ala del Sassuolo non è l’unico che esalta le platee della A. Con lui rivaleggia il giocatore italiano più sorprendente di inizio di stagione, il ventiduenne della Fiorentina Gaetano Castrovilli, forgiato da Rastelli alla Cremonese e fatto esplodere da Montella in viola. E premiato da Mancini con la convocazione in Nazionale. Castrovilli non è l’unico italiano che ama dribblare: il leccese Filippo Falco, tornato lo scorso anno alla casa madre, dopo aver girovagato per l’Italia (esordendo in A al Bologna nel 2015) , ama dribblare, forse anche troppo. È Il suo colpo migliore. Ora a 27 anni comincia a trovare continuità. È terzo (con 29 dribbling) nella classifica col laziale Luis Alberto. Uno che ama seminare gli avversari. A breve distanza (27) segue l’atalantino prestato al Parma Dejan Kulusevski, destinato a diventare uno dei pezzi forti del prossimo mercato. Ha tante qualità, ma battere l’avversario è una sua priorità. Curioso che tra i primi 13 in classifica entrino calciatori che non ti aspetti come il sorprendente marocchino del Verona Amrabat (26) che gioca in mediana, o la punta della Spal Petagna, che ne ha fatti 23. Come Ribery che, però, è stato fermo tre turni. A pieno regime rischia di essere lui il re.