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Onofri a L’Arena: “Juric arriverà carico. Il tifo veronese è un patrimonio”

La bandiera genoana, raggiunto dai colleghi del quotidiano, ha detto la sua sul nuovo tecnico gialloblù e sui supporters scaligeri

Se c’è una persona che conosce bene il Genoa, quello è Claudio Onofri: ex giocatore e allenatore del Grifone, l’opinionista classe ’52 è il profilo ideale per farsi raccontare qualcosa su Ivan Juric, il quale sotto la Lanterna ha passato parecchi anni della propria vita calcistica.

Questo deve dunque essere stato il pensiero che ha spinto i colleghi de L’Arena a raggiungere Onofri per scambiare due chiacchiere sul nuovo tecnico gialloblù: di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni rilasciate ai giornalisti del quotidiano veronese.

LO JURIC “CHE FU”. «Lui ha modificato il calcio di Gasperini: nel suo credo tecnico-tattico da allenatore c’è molto del suo modo di giocare: lui era un buon centrocampista, un “cagnaccio” abile nel recuperare il pallone agli avversari, un motorino con qualità tecniche».

IL CROTONE. «Ho commentato spesso il Crotone di Juric, una squadra che giocava a memoria con un 3-4-3 già più duttile e accorto rispetto a quello del Gasp. Aveva dato una mentalità vincente a quel gruppo, ma quando la partita lo richiedeva erano pronti a lottare anche per il punto, senza vergogna».

IL GENOA. «Preziosi commise un grosso errore andando in rottura con il “Gasp”: lui era l’allenatore adatto per il Genoa, in quanto plasmava al meglio e rivalutava tutti i calciatori della rosa. AL suo posto arrivò Juric, un profilo molto amato dalla piazza che proseguì sul solco tracciato da Gasperini ma che forse, per troppo amore, si lasciò trascinare in cose che non erano di propria competenza. Sentiva sua la squadra, e magari qualche sparata di troppo o uscita infelice danneggiò il suo percorso. L’ultimo esonero invece non è neppure da considerare, visto che venne chiamato con un calendario da gare impossibili: pareggiò subito a Torino con la Juve, ma perse poi con le altre “big” del campionato. Ci stava, ma tra lui e Preziosi il rapporto era ormai compromesso».

IL VERONA. «So che la piazza avrebbe voluto la riconferma di Aglietti: certamente sarebbe stata meritata, però ora sarebbe sconveniente fare la guerra a Juric. Ivan arriva con grande entusiasmo e tanta voglia di lavorare e fare bene: sa quanto l’Hellas sia per lui questa una grande occasione, ma tanto ovviamente dipende dai giocatori che gli verranno messi a disposizione. Il pubblico? Quando Sky mi mandava a commentare le partite del Bentegodi ero felice: ricordo una volta in cui il tifo della curva Sud era così assordante che mi tolsi le cuffie e dissi al telecronista: “È meglio così. Fammi ascoltare, è bellissimo”. Ecco, un patrimonio del genere vale almeno tre o quattro punti in serie A, e sarebbe un peccato disperderlo».

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