Le prime considerazioni tattiche dopo la prima uscita ufficiale della stagione.
Come riportato da L’Arena, il nuovo Hellas Verona di Fabio Grosso è ripartito inizialmente con un 4-3-3 contro la Juve Stabia in Coppa Italia. Ma col passare dei minuti il modulo dell’allenatore romano è cambiato prima in un 4-2-3-1, con l’avanzamento di Laribi dietro Pazzini, con ai lati Lee e Matos. Nel secondo tempo poi, con l’ingresso in campo di Luca Marrone, il Verona si è messo a tre dietro alla ricerca di una maggiore copertura. In questo senso potrebbe esserci spazio per l’opzione col doppio centravanti, con Di Carmine e il Pazzo, con il polacco Dawidowicz in difesa e a centrocampo Henderson, Gustafson e Laribi, con Crescenzi e Balkovec sulle corsie esterne.
C’è da dire però che con quest’ultimo modulo di gioco si perderebbero gli esterni offensivi, tra cui l’ultimo colpo Antonino Ragusa, oltre ai vari Cissé, Lee e Matos.
Oltre alle idee chiare sull’identità di gioco, Grosso ha anche apportato una prima novità che riguarda la cabala: ha infatti scelto la panchina del Bentegodi più vicina alla Curva Sud, una decisione mai presa prima negli ultimi 55 anni.