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Coppa Italia, la novità per il prossimo anno è il (mini) sorteggio

Coppa Italia

Con l’ingresso delle “big” agli ottavi sarà la Dea bendata a decidere i padroni di casa, ma solo in uno specifico caso

A fine mese, precisamente domenica 29, inizierà la Coppa Italia, probabilmente il trofeo più bistrattato dalle società nostrane.

Sarà che i premi non sono così ricchi da meritare lo sforzo, sarà la formula che avvantaggia le grandi squadre, sarà che il posto in Europa League non è così ambito, fatto sta che spesso questa competizione viene snobbata e utilizzata più che altro per fare esperimenti e per schierare chi gioca meno in campionato.

Da tempo si invoca quindi una riforma che permetta di rendere il trofeo più avvincente: l’ingresso delle big sin dal primo turno, un posto Champions alla vincitrice oppure il sorteggio del padrone di casa sono solo alcune delle proposte avanzate da tifosi e addetti ai lavori.

A essere alla fine presa in considerazione, seppur parzialmente, è stata proprio l’ultima tra queste idee: come infatti annunciato dal Presidente del CONI Malagò lo scorso marzo, da quest’anno in caso di scontri diretti tra squadre di Serie A il padrone di casa verrà deciso dal sorteggio (mentre se una big dovesse incontrare una squadra di una categoria inferiore continuerà ad avere il vantaggio del campo, una scelta legata più che altro al fatto la strumentazione per VAR e Goal Line Technology non sia presente negli stadi dalla cadetteria in giù).

Per quanto questa novità possa apparire marginale, è comunque un primo passo verso una riforma più “articolata”, che potrebbe ridare lustro a un trofeo fin troppo accantonato negli ultimi anni.

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5 anni fa

Quando esistevano Coppa Uefa, delle Coppe e dei Campioni, le cose non stavano così. Le tre coppe erano ben considerate dalle società italiane, inoltre, la vincente della Coppa Italia accedeva alla Coppa delle Coppe e, tale torneo, aveva un suo fascino e valore. Era il secondo torneo più importante dopo la Coppa dei Campioni. Pure la Coppa Uefa aveva un valore ben diverso. Ora la Uefa ha imperniato tutte le attenzioni attorno ad unico torneo, la Champions, facendo accedere troppe squadre. Prima partecipavano solo le vincenti dei campionati nazionali delle massime serie degli stati europei e la detentrice del trofeo, mentre, le 2e, le 3e, le 4e andavano in Coppa Uefa. E appunto, la vincente della coppa nazionale accedeva alla Coppa delle Coppe. È necessario, non ampliare ancora di più la Champions, che si snaturerebbe ancor di più, bensì riqualificare la Coppa Uefa con la partecipazione delle qualificate 2e, 3e e 4e, come una volta. INSOMMA, L’ATTUALE FORMULAZIONE DELLA CHAMPIONS, FONTE DI UNA SCELTA SCELLERATA, HA FATTO CROLLARE TUTTO IL CASTELLO. Merito dei soliti dirigenti cervelloni!!!

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