Il Verona ha a disposizione solo un attaccante di ruolo su tre, ma Pecchia ha tanti uomini da reinventarsi. Il quarto attaccante sembra recuperato: è arrivato il momento di rischiare Alessio Cerci?
Il recupero della ventisettesima giornata diventa decisivo per le sorti salvezza dell’Hellas Verona. I gialloblù scendono al Vigorito di Benevento per cercare di strappare i tre punti a una squadra ormai già retrocessa. È però una squadra orgogliosa, che vuole bagnare le sue ultime partite in Serie A con qualche vittoria.
La Gazzetta dello Sport sposta i timori sul problema offensivo. L’Hellas ha perso pezzi, dei tre attaccanti di ruolo in rosa ne è rimasto solo uno dopo l’infortunio di Kean è il virus che ha colpito Matos. Bruno Petkovic si è dimostrato generoso, capace di tenere alta la squadra, ma il suo lavoro è perlopiù spalle alla porta. Servirà dunque un uomo che possa corrergli accanto, liberarlo nelle occasioni più importanti o suggerirsi in profondità.
Per questo il quotidiano rosa propone un Valoti sulla linea d’attacco, ma la soluzione non è granché convincente. Verde potrebbe essere l’uomo prescelto, ma dovrà sopperire all’assenza di Fares sulla sinistra. Aarons è fuori dall’undici pronosticato, data la buia prestazione di San Siro, ma non è detto che Pecchia non si possa ancora affidare a lui.
Ed ecco il dunque: Alessio Cerci. Dopo mesi lontano dai campi (e anche da Peschiera) il giocatore è rientrato per un breve spezzone contro l’Inter. Il discorso è complesso, ma in sintesi non così tanto. L’attaccante ha subito un certo tipo d’infortunio per cui si teme una ricaduta. Ora, senza volerlo costringere al martirio, perché sarebbe altrettanto grave perderlo fino a fine stagione, se Alessio Cerci è anche solo al trenta o quaranta-per-cento delle sue possibilità andrebbe provato. E a dirla tutta, se esiste un tasso di rischio per una ricaduta, quando correrlo se non contro il Benevento?
Confusione in attacco, quattro uomini per una maglia al fianco di Petkovic. Ricapitoliamo: l’adattabile Valoti, il velocista Verde, l’uomo misterioso Aarons e il vecchio volpone malconcio Cerci. Uno non vale l’altro, ma le peculiarità di ciascuno, se sfruttate al meglio, possono essere letali per il Benevento. L’emergenza non esiste nell’opportunità.
Pazzini Ganz Cappelluzzo….meio poco de gnente..
No lasemolo pure in panchina, gnanca fosse de cristallo