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Verona-Genoa, parla l’ex Bjelanovic: “Sfida complicata. Pazzini? Non più giovanissimo ma…”

In prossimità della sfida di lunedì sera tra Verona e Genoa, importantissima per la lotta salvezza di fine stagione, l’Arena ha intervistato Saša Bjelanović, uno che gol in vita sua ne ha sempre segnati parecchi, ovunque andasse. L’ex attaccante, ha passato un anno a fare a sportellate per entrambe le tifoserie rossoblù e gialloblù, rispettivamente negli anni 2003-2004 e 2011-2012. Attualmente invece segue e dirige l’area scouting dell’Hajduk Spalato e si confessa felice della sua vita: “Sono il vice direttore sportivo e il responsabile scouting di un club importante come l’Hajduk Spalato, aspetto il terzo figlio e sono felice, spero di migliorare sempre di più anche nella mia nuova carriera. L’ultima squadra in cui ha giocato era il Pordenone che ha fatto l’impresa in Coppa Italia… Sono stato lì in Lega Pro, erano all’esordio tra i professionisti e non è andata benissimo: ma si vedeva che era una società con tanta passione e voglia di far bene“.

La punta croata continuando con il suo momento “amarcord”, racconta così la sua parentesi scaligera: “È uno dei posti dove sono stato che ricordo più volentieri, certe emozioni non potrò mai dimenticarle. La città è splendida e ogni volta che torno in Italia cerco di passare, anche la squadra e quei tifosi mi sono entrati nel cuore“.

Vista la settimana, la domanda riguardo l’ambiente genoano sorge poi spontanea: “Un anno turbolento, la prima stagione con Preziosi, c’era stato il ripescaggio all’ultimo minuto in B e abbiamo fatto fatica, ma sono riuscito a segnare diversi gol“. 12 reti per il classe ’79 con la maglia del Genoa, sole 5 con quella del Verona, ma in metà presenze.

Ambienti simili?“, prosegue poi Bjelanović, Sono entrambi caldi e dove si vive il calcio all’ennesima potenza, quello che piace a me. A Verona c’è abbastanza pressione per giocare con quella maglia e qualcuno magari la soffre. A me invece è sempre piaciuta, mi trovavo bene a vivere la settimana così intensamente“.

Riguardo alla situazione attuale, su un Verona così infondo alla classifica malgrado la vittoria del campionato cadetto l’ex attaccante non pare convinto: “Sinceramente per me era un punto interrogativo, ho seguito il mercato estivo e non mi aveva convinto del tutto, ho l’avuto impressione che mancasse qualcosa. Genoa? Mi sarei aspettato di più dai rossoblù, hanno fatto un mercato di buon livello e pensavo di trovare in un’altra condizione a questo punto della stagione. Però adesso hanno cambiato l’allenatore e penso si stiano ritrovando, di certo non sarà un cliente semplice da affrontare per il Verona“.

Proprio l’attuale allenatore del Verona, Fabio Pecchia, è stato suo compagno di squadra al Como, nel lontano 2002-2003 e all’Ascoli 2006-2007 e le parole di elogio per lui sono molte da parte del croato: “Lo conosco bene e lo stimo parecchio. A Como soprattutto io ero giovanissimo e mi è stato molto vicino, è una persona splendida. Sta facendo fatica però a convincere i veronesi…Come allenatore non posso giudicarlo, dico solo che dal punto di vista umano per me non ha difetti. Chissà, a volte l’essere troppo buono o educato nel mondo del calcio non aiuta, comunque la squadra è in piena lotta per la salvezza e gli auguro di centrare al più presto il suo obiettivo“. Sul collega d’area di rigore Pazzini invece: “Giampaolo è un giocatore incredibile e l’hanno scorso ha trascinato i gialloblù alla promozione, ma oggi la differenza tra A e B è altissima: c’è da dire però che uno come lui dovrebbe avere la squadra a supporto per portarlo in area di rigore dove è micidiale. Kean troppo acerbo? Penso proprio di sì, è bravo ma ancora giovane. L’Hellas si è trovata così da una parte con Pazzini che non è più giovanissimo, dall’altra Kean che lo è troppo, mancherebbe proprio la via di mezzo“.

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