Ieri il tecnico ex Bari è stato ufficializzato dopo settimane di trattative
LA TRATTATIVA, Un’affare durato settimane quello per portare Fabio Grosso a sedere sulla panchina del Verona. Prima per via dei playoff in corso con il Bari, stoppati ai quarti dal Cittadella, poi a causa della clausola rescissoria onerosa che legava l’allenatore al club biancorosso.
Ma Setti puntava forte su di lui, così come il ds gialloblù Tony D’Amico, in rapporto d’amicizia con l’ex terzino Campione del Mondo, con il quale ha passato anche un periodo da calciatore a Chieti. Tale clausola ha creato non poche magagne tra D’Amico e Sogliano, direttore sportivo dei pugliesi, visto che il primo non voleva pagare i 2 milioni di euro necessari per liberare Grosso mentre il secondo si o almeno, sperava di raccoglierne una fetta.
Compromesso raggiunto con l’arrivo di Karamoko Cissé, il quale è stato acquistato dal Verona per 500.000 euro. Giocatore gradito dal tecnico e cifra che ha permesso di sbloccare l’affare. Come riporta La Gazzetta dello Sport questa mattina, nel riepilogo della trattativa per arrivare all’allentatore, lunedì il Bari ha dato il suo ok, ieri il Verona ha completato l’arrivo.
FUTURO. Ora è necessario fornire gli elementi giusti al mister per puntare subito alla promozione: lo staff che supporterà Grosso da Giulietta e Romeo è in in fase di definizione. Riguardo il mercato invece: dopo il rinnovo del prestito per Ryder Matos e l’arrivo di Cissé, il Verona insegue il centrocampista Karim Laribi, che saluterà il Cesena a parametro zero.
ALTRA GRANA. La problematica più grande, è però rappresentata dalla permanenza o meno di Giampaolo Pazzini. La punta ha un ingaggio insostenibile per le casse dell’Hellas. 1 milione e 300 mila euro in Serie B sono una cifra veramente esorbitante, ma il suo contratto lo lega fino al 2020. Le due parti stanno cercando una soluzione soddisfacente, ma in caso non venisse trovata pare semplice che qualche mal di palcia emerga fuori.
