Domenico Maietta, soprannominato dal grande Roberto Puliero “Cuore Gialloblù”, ha ancora oggi gli occhi lucidi quando parla di Verona.
Raggiunto in esclusiva dai nostri microfoni, “Mimmo” ci ha dunque parlato della propria esperienza in gialloblù, ma anche dell’Hellas di oggi, non risparmiando poi qualche critica a Maurizio Setti.
Di seguito, dunque, la nostra intervista esclusiva.
Cosa ti resta di Verona a undici anni dal tuo addio?
«Lo spirito di appartenenza che mi hanno lasciato i veronesi. Qui i tifosi ti danno anche il cuore e noi, in campo, li ripagavamo dando tutto. Eravamo legati ai risultati e alle ambizioni personali e di gruppo. Questo spiega l’impresa di una squadra che, con pochi cambi, è passata dalla Serie C a sfiorare l’Europa League. Poi il calcio è cambiato, si è involuto…».
Cosa manca rispetto a pochi anni fa?
«Non ci sono più veri progetti capaci di coinvolgere i giocatori, soprattutto i giovani. Quelli che arrivano non capiscono quale sia il potenziale di Verona, anche perché quelli bravi vengono venduti dopo sei mesi. Così è impossibile creare un senso di appartenenza appartenenza e avere in squadra una bandiera».
Tu hai vissuto l’arrivo di Setti. La sua completa uscita dalla società è notizia recente: qual è il tuo bilancio?
«A livello sportivo, assolutamente positivo: ha mantenuto il Verona in A per tanti anni e questo non è scontato. Però a mio avviso è anche il presidente che ha trasmesso meno lo spirito del Verona. A lungo andare, nei calciatori che si sono succeduti, ha cancellato lo spirito Hellas. È questo ciò che alla gente di Verona non è andato giù».
Magari è stato uno dei passi per arrivare a un calcio moderno…
«Non è vero, ci sono presidenti che oggi ottengono ottimi risultati pur essendosi calati nel contesto della città. Questa è solo una questione di umiltà. Un esempio è Joey Saputo (presidente del Bologna, ndr): quando arrivai a Bologna vidi da subito il suo legame con la piazza. Poi c’è anche Corsi, però per lui, empolese di nascita e di fede, essere presidente della squadra per cui tifa è un sogno».
Dal punto di vista sportivo, cosa ti aspetti dal mercato?
«Trattenere Coppola era difficile, ma per far rimanere i più forti servono una progettualità e un sogno in cui credere. Una volta definito dove si vuole andare, si può costruire un gruppo che conduca alla meta».
Parole giustissime
Sportivamente ok. Ha fatto un mezzo.miracolo
UNO DI NOI
Setti peggior presidente della storia Hellas
Mimmo Maietta è un ricordo bellissimo.
Io lo metto accanto a quei campioni che ci hanno permesso di vincere lo scudetto.
Per il Verona ha sputato sangue.
Grande riconoscenza
Uno veramente legato al Verona sempre piacere sentirlo migliori auguri
Parole sante, grande Mimmo
Proprio cosi