Raggiunto dai microfoni del Corriere di Verona, Sergio Guidotti ha parlato della salvezza dell’Hellas, guardando però anche al futuro.

Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del presidente degli Ex Gialloblù.

LA SALVEZZA. «Il Verona disputerà il settimo campionato di Serie A consecutivo, una striscia “da anni Ottanta”. C’è di che essere contenti. Nonostante la quota salvezza fosse particolarmente bassa, abbiamo sofferto molto, però va detto che l’Hellas non si è quasi mai trovato nelle ultime tre posizioni di classifica».

L’ATTACCO. «In avanti la squadra ha fatto fatica a creare occasioni e a volte è mancato il colpo risolutivo. Ci vorrebbe una punta vera: Tengstedt, il nostro attaccante più forte, dopo l’infortunio era in difficoltà, inoltre sarebbe complesso ripresentarsi con Sarr, Livramento e Mosquera». 

DIRETTORE E SOCIETÀ. «Con un portafoglio un po’ più pieno, Sogliano potrebbe fare ancora meglio di quanto ha già fatto. E poi è uno che vuole bene al Verona. Ha un altro anno di contratto e, anche se ciò nel calcio odierno vale fino a un certo punto, continuare con lui vorrebbe dire avere in società uno che conosce tutto dell’Hellas. Bisogna poi capire se Presidio vuole alzare l’asticella e garantire salvezze più tranquille: finora gli americani sono stati un po’ defilati ma, se investissero, sarei fiducioso in vista del futuro…».

IL FUTURO. «Personalmente mi piacerebbe che Valentini rimanesse all’Hellas, ma su di lui abbiamo poche garanzie (è in prestito secco, ndr). Se restassero almeno due tra Duda, Serdar e Suslov, saremmo contenti: al netto degli infortuni a cui sono spesso stati soggetti, hanno qualcosa in più. Temo l’uscita di Tchatchoua, giocatore magari altalenante ma dotato di grandissima corsa. Niasse, Kastanos e Bernede, invece, non hanno fatto la differenza…».