Intervistato dal quotidiano L’Arena riguardo alla sfida contro l’Udinese, l’ex tecnico gialloblù Attilio Perotti ha parlato della situazione del Verona. Tecnico dell’Hellas in due distinti momenti, prima nel 1995/’96 quando ottenne la promozione in Serie A, poi nel 2000/’01 con lo spareggio vinto contro la Reggina.

“Udinese-Verona sarà una partita aperta, anche se l’Udinese è squadra più compatta e scaltra. Come organico è un gradino sopra, ma il Verona delle ultime settimane può mettere in difficoltà chiunque“. Parole positive, dunque, per una squadra che agli occhi di tutti pare enormemente migliorata.

Perotti ha allenato nella sua seconda esperienza gialloblù anche Oddo, attuale tecnico bianconero, per cui spende belle parole: “Lui è un ragazzo intelligente e dal carattere forte. Fu facile capirlo, anche in quella stagione complicata che chiudemmo a Reggio Calabria. La più difficile della mia carriera. Io fui paracadutato nello spogliatoio, ma i giocatori stavano bene con Prandelli che però ormai se n’era andato a Venezia. Ebbi più di un problema, ma seppur in un contesto non facile mi resi conto subito come Oddo avesse già la stoffa giusta per far strada“.

Quindi Perotti non se lo sarebbe aspettato nei panni di mister, ma ne aveva capito il valore. Piuttosto, dice, il Verona allenato nel 1995/’96 ha sfornato diversi allenatori: “fra i vari Baroni, Ficcadenti, Vanoli, Barone, Zanini, Cammarata e compagnia“.

Ma qualche parola c’è anche sull’attuale tecnico gialloblù Fabio Pecchia: “Adesso il Verona è più accorto e attento. Si copre e riparte. Questa crescita è un buon segnale. Quindi sì, è buona la strada intrapresa dall’allenatore“. Il rimpianto del Verona di quest’anno: “Avrei voluto vedere l’Hellas con Cassano. Un giorno lo incrociai a pranzo a Genova insieme ad amici comuni. Lo volevano altre due società, gli consigliai di scegliere Verona soprattutto per la bellezza della città e la competenza del pubblico. Peccato sia finita diversamente“.

E sul passato, indietro nei ricordi, Perotti riporta la mente al suo primo Hellas e forse cambierebbe le scelte fatte: “Verona è un errore più che un rimpianto. Dopo quella promozione tornai al Genoa. Avrei dovuto invece fermarmi“.